venerdì 18 dicembre 2009

Sciopero generale di 4 ore proclamato dalla CGIL di Reggio Emilia

In occasione dello sciopero generale di 4 ore proclamato dalla CGIL di Reggio Emilia si è svolta questa mattina una colorata, affollata e partecipata manifestazione. Un lungo corteo ha percorso le vie del centro, passando davanti alla sede di Confindustria, del Comune, concludendosi davanti alla Prefettura, dove si sono svolti i comizi finali. Diversi gli striscioni che hanno caratterizzato la manifestazione: tre grandi buste paga sono state appese nei tre luoghi attraversati dal corteo, riproducendo la retribuzione di un lavoratore in cassa integrazione a zero ore (739 euro al mese, con la scritta “Chi paga la crisi?”). Un lungo striscione portato a mano da diversi manifestanti riproduceva la scritta: “Non siamo esuberi ma persone con diritto ad un futuro”. 




Diecimila i partecipanti, secondo le stime della Camera del Lavoro. Tantissimi gli striscioni di realtà aziendali ed Enti presenti al corteo: Marazzi, Tecnogas, Terex-Reggiane, Coopservice, Sadon, Miari, Le Pioppe, Impronta, TAT, Tetrapack, Coopsette, Scuole dell’Infanzia Comunali, tra i tanti.Buona l’adesione allo sciopero in tutti i settori coinvolti dalla mobilitazione provinciale.Inail 75%, Comune di Reggio Emilia 80%, USL 70%, Azienda Ospedaliera Santa Maria Nuova 75%, Procter 80%, Rexnord 80%, Tetrapack Carta 95%, Venturini DMC 80%, Grandi Salumifici di Brescello 100% e Reggio 70%, Cantine Riunite 90%, Montanari 90%, Coopsette (edilizia) 100%, Unieco 100%, Dimo 90%, Miari 90%, UIN 80%, Brevini 85%, Interpump 85%, Tecnogas 100%, Coopsette (meccanica) 90%, Faba 90%, Coopservice (logistica) 70%. Lo sciopero generale provinciale era concomitante con gli scioperi, per l’intera giornata, dei settori del Pubblico Impiego e della Scuola pubblica e privata, Università e Ricerca, che hanno manifestato a Roma Milano e Napoli. In tutti i territori della Regione si sono tenute iniziative di mobilitazione promosse dalla CGIL. Analoghe iniziative a quelle di Reggio Emilia si sono tenute a Modena e Bologna. Davanti alla Prefettura di Reggio Emilia – che si è trasformata in una improvvisata piazza, raggiunta dal lunghissimo corteo – si sono svolti gli interventi conclusivi. Per primo il Segretario generale della Camera del Lavoro Mirto Bassoli che ha ricordato: “Di fonte ad un quadro della crisi che fa emergere una vera e propria emergenza occupazionale, con 21.000 disoccupati e 31.000 lavoratrici e lavoratori complessivamente coinvolti dagli ammortizzatori sociali, il primo obiettivo che indichiamo per la giornata di oggi è un secco no ai licenziamenti collettivi e la pretesa che si utilizzino in modo virtuoso e solidale gli ammortizzatori sociali, per proteggere il lavoro dentro le aziende, evitando che questa crisi economica si trasformi in un dramma sociale”. Alla CISL e alla UIL, che chiedono la ragione per la quale la CGIL ha scioperato da sola, Bassoli ha risposto che “per mobilitarci assieme, è necessario condividere obiettivi e piattaforme, dai temi che attengono la crisi, alla risposta alle politiche di questo governo, passando per il tema assai rilevante dei contratti e della democrazia”. Sono intervenuti successivamente: Giorgia Bia, dell’azienda metalmeccanica Scaloia; Eletta Cilloni, della ceramica Marazzi; Antonia Liccione, insegnante Scuole dell’Infanzia e Riccardo Versari, della Rete degli studenti medi. Ha concluso la manifestazione Paola Agnello Modica, segretaria nazionale CGIL. “La crisi è grave e pesante e purtroppo non ha ancora mostrato tutti i suoi effetti sull’occupazione, anzi le crisi sono tre, interconnesse: economico-produttiva, ambientale e sociale. Siamo uno dei Paesi più ricchi e industrializzati del mondo ma siamo tra i primi cinque per disuguaglianze e terzi per velocità di crescita delle disuguaglianze. I prezzi della crisi sono pagati soprattutto da chi è precario, da chi rischia il lavoro, da chi non riesce a pagare l’affitto o il mutuo. Dai giovani a cui il Governo nega una prospettiva. Negative le scelte della Finanziaria che sta per essere approvata, di cui è emblematico il trasferimento del TFR al “Fondo Grandi Eventi” gestito da Palazzo Chigi. La CGIL continuerà a lottare per una uscita in positivo dalla crisi e quindi per ridare centralità e dignità al lavoro. Ciò è possibile nell’ambito di una piena democrazia e per questo la CGIL continua a difendere la Carta costituzionale dai gravi attacchi anche di queste ultime ore. Democrazia nel Paese, democrazia nel lavoro”. Numerose le adesioni pervenute alla manifestazione indetta dalla CGIL. Tra gli altri: il Segretario del Partito Democratico, Giulio Fanzuzzi, Sinistra e Libertà, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, PdCI, ANPI, ARCI" (Camera del Lavoro di Reggio Emilia)

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