La finanziaria light di Tremonti è, in giro di poche ore notturne, lievitata, da 4 a 8,9 miliardi. Volendo sorvolare sulla bontà delle nuove spese previste (in gran parte un elenco compilato sui desiderata di clientele locali) vorrei attirare la Sua attenzione e quella dei lettori su come si intende finanziare questo raddoppio. Difatti vengono incamerati 3,1 miliardi di euro che proverranno dal Tfr “inoptato” dei lavoratori delle imprese sopra 50 addetti.
Il Tfr inoptato è un prestito obbligatorio dei lavoratori alle imprese. Si tratta a tutti gli effetti di soldi dei lavoratori, accantonati presso le imprese e iscritti ai bilanci di queste ultime come debiti perché, prima o poi, dovranno essere liquidati.
Perché nessuno, tranne la CGIL, abbia finora protestato è un mistero. Quello che è sicuro è che o si tratta di un furto vero e proprio ai danni dei lavoratori o – speriamo – di un debito futuro che lo Stato dovrà onorare nei confronti dei lavoratori stessi. Quando questa misura la introdusse Padoa Schioppa, Tremonti e tutto il centrodestra (che allora stavano all’opposizione) gridarono allo scandalo.
Oggi invece mentre si trovano “creativamente” i soldi per pagarsi la campagna elettorale delle regionali, si nega un intervento serio di supporto alle famiglie dei lavoratori che subiscono la crisi.
Anzi li si beffa: i lavoratori non solo sono fra i pochi a sostenere con le tasse il bilancio pubblico, ma ora sono anche finanziatori coatti della allegra gestione del governo Berlusconi.
Ma non sarebbe stato meglio utilizzare questi fondi dei lavoratori per finanziare gli interventi a sostegno degli stessi?
E la Lega Nord come andrà a spiegare ai lavoratori del nord che la loro liquidazione viene scippata per rappezzare la disastrosa gestione dei comuni del sud da parte del centro destra?
RE 9/12/2009
Michele Bonforte
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