Attorno alla presentazione del libro, è nato un più ampio progetto di amicizia e di cooperazione, in particolare con la città di Zeramdin, che si trova nella provincia di Monastir e dalla quale provengono ben 1.500 immigati che vivono e lavorano in terra reggiana. Siamo stati ricevuti con entusiasmo e grande ospitalità, dalle istituzioni locali, da associazioni di volontariato, da tanti cittadini. Per loro è stato un evento importante, perchè in netta contro-tendenza rispetto all'atmosfera di diffidenza, di ositilità, di paura che le drammatiche vicende del Medio Oriente e gli attentati terroristici puntano a diffondere. E perchè gli amici tunisini ci tenevano a testimoniare direttamente il loro rifiuto, la loro rabbia contro i fanatici sanguinari che infangano e bestemmiano la loro stessa religione.
Purtroppo, già questa mattina,sono arrivate le tragiche notizie da Bruxelles. Notizie orribili, come tante di questi ultimi mesi e anni. Notizie di fronte alle quali i nostri piccoli sforzi e le nostre piccole parole di pace e di amicizia sembrano impallidire. Ma non deve essere così. Mi vengono in mente le parole di congedo che mi ha rivolto un amico tunisino: "Non riusciranno a sconfiggere la nostra amicizia, la nostra volontà, la nostra resistenza".
Salam aleikum. La pace sia con voi, fratelli. e sorelle.
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