Stefano Morselli
I giornali sono pieni di notizie e di commenti sulle irregolarità avvenute e/o sospettate nelle primarie del Pd a Napoli e a Roma, finalmente ritornate "primarie del Pd" dopo essere state spacciate per parecchio tempo come (inesistenti) "primarie del centro-sinistra".
Circolano video secondo i quali a Napoli, ove già cinque anni fa le primarie per la scelta del candidato sindaco furono annullate a causa di brogli manifesti, esponenti del Pd e anche della destra istruivano gli "elettori" su chi dovessero votare, distribuendo anche euro per risarcire l'obolo richiesto al momento del voto. Poichè la candidata giovane-turco-renziana Valente ha vinto per poche centinaia di voti, è del tutto evidente che anche pochi casi di irregolarità e brogli basterebbero a falsificare il risultato finale. Con buona pace del sempre più spettacolare capo-giovane-turco-renziano Orfini, nientemeno che presidente del Pd - figura che per definizione sarebbe (non ridete) garante di tutti - il quale ha dichiarato regolare la consultazione prima ancora che l'apposita commissione esamninasse il ricorso di Bassolino. La commissione, anch'essa spiritosamente detta "di garanzia", ha poi subito ubbidito, respingendo il ricorso perchè (non ridete) "fuori tempo massimo".
A Roma, invece, la creatività imbrogliona sembra essersi esercitata sul numero dei votanti. Qualche astuto prestigiatore avrebbe fornito migliaia di aiutini per avvicinarsi a quota cinquantamila, già comunqe dimezzata rispetto a quella delle primarie del centro-sinistra (quelle sì) a suo tempo vinte da Ignazio Marino. La moltiplicazione non dei pani e dei pesci, ma delle schede bianche.
Traspare, da alcuni commenti, quasi una stupefatta sorpresa per come si siano potuti ridurre così, le primarie e il Pd. La memoria , in Italia, è sempre corta, perchè questi ultimi casi non sono certo i primi, bensì soltanto gli ultimi, appunto, di una serie ormai lunga. Quanto al Pd, è addirittura fisiologico che l'indistinzione politica e ideale, la corsa al "partito della nazione" pigliatutto, tenuto insieme sostanzialmente dall'esercizio del potere, spalanchi le porte prima all'opportunismo politico, poi via via anche alla indistinzione etica. Che, effettivamente, in Italia è purtroppo un tratto assai radicato "della nazione". L'unica, vera sorpresa è che, dentro il Pd, tante persone assolutamente per bene (e addirittura di sinistra) continuino a chiudere gli occhi, le orecchie e la bocca davanti a questa realtà.
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