domenica 15 marzo 2015

Governi senza mandato, parlamentari transumanti, partiti in mille pezzi: la rappresentanza che non c'è più

Stefano Morselli

L'articolo 1 della Costituzione dice che "la sovranità appartiene al popolo, che la esercita nelle forme e nei limiti della Costituzione". Da oltre tre anni e da tre governi (Monti, Letta, Renzi) - ma in prospettiva fino al 2018, salvo interruzione anticipata della legislaturain corso - i cittadini-elettori sono privati della sovranità. Infatti, non hanno poturo esprimere alcun mandato, e nemmeno sono stati interpellati, riguardo le coalizioni di partiti e i contenuti programmatici sulla base dei quali si sono formati quei governi. Inoltre, un Parlamento eletto attraverso un sistema dichiarato illegittimo dalla Corte Costituzionale sta procedendo a colpi di maggioranza verso una corposa modifica della Costituzione. Una delle cui conseguenze sarà l'esautoramento dei cittadini-elettori del diritto di scegliere con il voto i loro rappresentanti al Senato. Contestualmente, il governo vuole introdurre una nuova legge elettorale che conferma l'esautoramento dei cittadini- elettori anche dal diritto di scegliere gran parte dei deputati che dovrebbero rappresentarli alla Camera.

Nonostante molti facciamo finta che "tutto va bene, madama la marchesa", si tratta di una situazione assolutamente anomala. Che, infatti, non ha eguali nel resto d'Europa. E non finisce qui, perchè ormai tutti i partiti che affollano la scena politica italiana costituiscono sostanzialmente una finzione, anch'essa in larga parte indipemdente dalle scelte dei cittadini-elettori. Con le vicende del Veneto, si è ora spaccata la Lega Nord. Forza Itali. anche dopo la scissione di Alfano, è di nuovo attraversata da divisioni radicali. Il Movimento 5 Stelle non ha mai avuto un minimo comune denominatore, al di là della protesta indistinta e degli sbraiti inutili di Beppegrillo: in ogni caso, anche da qui si sono staccati numerosi parlamentari, però a loro volta divisi sul che fare dopo. Il Pd, sempre più trasfigurato nella sciagurata formula del "partito della nazione", tiene insieme con il collante del potere tutto e il contrario di tutto, comprese minoranze che minacciano continuamente sfracelli, ma poi restano ben attaccate al cordone ombellicale.

Infine, molte decine di anime vagule e blandule del Parlamento traslocano beatamente e continuamente da un partito all'altro, a volte accampando motivi esattamente opposti,: ad esempio, i transfughi di Sel che vanno nel Pd perchè "è la vera sinistra" (sic!) e quelli di Scelta Civica che vanno nel Pd perchè "sicuramente non è di sinistra". Oppure, le anime itineranti si inabissano nel gruppo misto, si inventano oscure sotto-sigle che nessuno saprebbe dire cosa significano e tantomeno cosa vogliono. Addirittura, possono diventare decisive (in particolare al Senato) per determinare maggioranze, approvare leggi, cambiare la Costituzione. Unica cosa certa, ancora una volta, la totale mancanza di un qualsiasi mandato dei cittadini-elettori.

Benvenuti in Italia. Dove - secondo la Costituzione - la sovranità appartiene al popolo. E figuriamoci se non gli appartenesse.

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