
Non si conosce ancora tutta la verità, ma di sicuro il Comune (e quindi tutta la comunità) subisce un grave danno. E non ci riferiamo solo al prestigio.
Ci riferiamo anche a una perdita economica. Quantomeno i terreni e gli immobili ceduti dal Comune ad En.Cor, per edificarvi sopra la centrale EVA e le altre sue strutture e impianti o per capitalizzare la società, per un valore stimato in circa 4,7 milioni di euro.
Beni che prima erano del Comune e adesso sono di una società privata.
Inoltre resta “una partita aperta”, secondo quanto ammesso anche dal Sindaco, la restituzione del debito contratto da En.Cor verso tre banche (ammontante a oltre 28 milioni di euro) a fronte di lettere di patronage emesse dal Comune.
Tanto più in un momento di gravi difficoltà finanziarie che comportano severi tagli ai servizi pubblici e aumenti di tasse non si avvertiva certo il bisogno di ulteriori perdite economiche.
Riteniamo che la responsabilità di questo risultato vada ascritta in primo luogo al Sindaco Marzio Iotti e al dott. Luciano Pellegrini, che era contemporaneamente Amministratore unico di En.Cor e Direttore generale del Comune, funzione che ricopre tuttora.
Crediamo che non siano esenti da critiche neppure la Giunta e il Consiglio Comunale (compresi i partiti di minoranza), poiché in misura diversa e con competenze e responsabilità differenziate hanno contribuito, con il loro assenso o silenzio, a questa poco edificante vicenda, che si è conclusa con un fallimento politico oltre che economico, con ripercussioni sul Comune di Correggio, e quindi sui suoi cittadini, ancora da valutare completamente.
Oltre a un disastro imprenditoriale sul quale chi aveva il dovere di farlo non ha assicurato il necessario controllo lasciando che la vicenda si concludesse con seri danni per la collettività, va altresì sottolineato il fallimento politico costituito dal passaggio dalla mano pubblica alla mano privata (che per gli elementi a nostra conoscenza non presenta neanche garanzie di esperienza e capacità imprenditoriali adeguate) della principale iniziativa del Comune di Correggio nel campo non solo del risparmio ma anche della produzione di energia da fonti alternative, obiettivo che avrebbe dovuto qualificare il programma della legislatura in corso.
Vogliamo poi rimarcare che la mancanza di trasparenza e di corretta informazione della quale si sono resi responsabili sia il Sindaco che il partito di cui è espressione (il PD) ha riguardato tanto i cittadini quanto le forze politiche che, come SEL, alle scorse elezioni amministrative avevano sostenuto questi punti qualificanti del programma di maggioranza, in particolare la difesa e valorizzazione dell'ambiente e del territorio come beni-comuni.
Chiediamo che chi ha avuto in prima persona responsabilità politiche e gestionali di questo fallimento ne tragga, o sia indotto a trarne, le doverose conseguenze.
Chiediamo che l’Amministrazione Comunale si faccia finalmente promotrice di un’azione di trasparenza e di verità nei confronti della città:
- sia riguardo al passato: la vendita ad Amtrade non cancella le responsabilità delle perdite e delle ombre della gestione pubblica nei sei anni precedenti;
- sia riguardo al futuro: resta da capire con quali finalità e, soprattutto, come concretamente opererà il nuovo proprietario. Più di due mesi fa aveva annunciato “un comunicato per spiegare le ragioni di tale acquisto” di cui al momento non ci sono ancora tracce; mentre resta segreto anche il Piano industriale che gli aveva consentito di vincere la gara per l’acquisizione di En.Cor.
Federazione "Sinistra Ecologia Libertà" Reggio Emilia
Circolo "Sinistra Ecologia Libertà" Correggio
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