giovedì 6 giugno 2013

Si fa presto a dire SINISTRA. Dopo il terremoto politico del voto, alcune riflessioni.

C’è chi, con una certa faciloneria, sostiene come non esista più distinzione fra sinistra e destra, e che anzi gli stessi concetti appaiono ormai desueti. La crisi economica e sociale che stiamo vivendo mi pare invece rafforzi il senso di questa distinzione. Sinistra e destra non differiscono semplicemente per la diversità degli interessi che rappresentano, ma per la stessa antropologia che suggeriscono.
La destra pensa che la diseguaglianza sociale serva a stimolare la competizione fra individui, con benefici per la società intera. Per la sinistra la diseguaglianza sociale non solo è eticamente riprovevole, ma è causa della rovina delle società, perché disperde l’inventiva e la voglia di fare di chi, provenendo dai ceti popolari, non ha i mezzi per realizzare le proprie potenzialità.
Ma dire sinistra non basta. Bisogna anche dire se si vuole provare a fare cose di sinistra, o limitarsi a testimoniarle.
“Sinistra Ecologia Libertà” è nata per realizzare i valori della sinistra in una azione di cambiamento della società. In altre parole per inserire la sinistra in un contesto politico credibile che contenda il governo del paese alla destra.
Il recente voto alle politiche, e la nascita del governo Letta, sembrano aver cancellato questa prospettiva. Il governo lo fanno Pd e PdL, rimuovendo il punto di vista della sinistra dall’agenda politica concreta, e confinandolo in un angolo. Sono in tanti ad adoperarsi per rendere permanente questa situazione. Di certo la Confidustria, insieme al mainstream giornalistico.
Ma può durare questa situazione? Dipende dal grado di masochismo del PD. Questa alleanza rinvigorisce il PdL, perché le sue parole d’ordine sono al centro dell’azione del governo. Ma indebolisce il PD perché nessuno degli elementi di innovazione promessi vengono messi in cantiere.
Il PdL non solo sta recuperando consensi, ma sta soprattuto costruendo un sistema di alleanze con cui presentarsi ad eventuali elezioni anticipate. La frattura con le forze politiche di centro viene ora ricomposta, e uno schieramento di centrodestra potrebbe comprende sia Monti che Maroni (volto presentabile della Lega).
Il PD ha rotto il centrosinistra, ed il suo dibattito interno invece di concentrarsi su come ricostruire un sistema di alleanze, si focalizza sull’assurda idea veltroniana di autosufficienza, che già ha regalato una facile vittoria a Berlusconi anni fa.
La costruzione di uno schieramento alternativo al centro-destra è il problema principale su cui lavorare nei prossimi mesi, se non si vuole pensare ad un prolungamento indefinito del governo PD-PdL. Bisogna mettere in comunicazione chi nel PD e nel M5S si pone l’obiettivo di sconfiggere la destra e non di governarci insieme o di farci una comoda opposizione. Cominciando a prendere sul serio le istanze di democrazia diretta e le proposte programmatiche del M5S. E provando a costruire momenti di discussione ed iniziativa comuni sui temi più condivisi (lavoro, politica, diritti civili e sociali). Noi di “Sinistra Ecologia Libertà” proveremo a farlo nei prossimi mesi.

Michele Bonforte

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