Sonia tra i pirati di Tripoli
"Sonia Masini ed i pirati di Tripoli è un bel titolo anche se fa un po’ torto alla storia dei bucanieri dei secoli passati, che in molte loro comunità del Mahgreb regolarono la loro convivenza con principi di libertà per quel tempo avanzata. Integravano quasi sempre gli schiavi nella vita quotidiana in attesa di un riscatto che a volte non arrivava mai. Oggi giustamente fa scandalo che in Libia fosse presente il capo attuale dei pirati somali Hassan Hayr, ahimè assieme alla Masini, per celebrare l’anniversario della dittatura di Ghedaffi.Detto così sembra che pirateria e occidente abbiano almeno questa cosa in comune, l’amicizia con Ghedaffi. Per il pirata Hassan c’è la ragione di avere appoggi nella lotta per il potere in alcuni territori somali, per la Masini, rappresentante dell’Europa, è bene dire che Berlusconi era lì solo per l’Italia, sta nel fatto che alcune imprese reggiane potrebbero trarre utilità da quel mercato. Si vede anche da questo che la stella di Silvio sta tramontando.Sonia Masini però è criticata a Reggio Emilia, l’on. Maino Marchi, suo compagno di partito, la giustifica sostenendo che l’occidente ha rapporti commerciali con diversi paesi che non rispettano i diritti umani e, considerando che fu il governo Prodi a migliorare i rapporti con la Libia, la assolve. La Masini, dice Marchi, come rappresentate dell’occidente è stata dentro le regole della politica occidentale.La morale è la seguente: in linea di principio la negazione dei diritti umani è sempre da condannare nei discorsi, in linea di fatto l’eccezione alla condanna è l’attività dei mercati di beni, merci e servizi, tanto più se internazionali. Dunque immagino che per Marchi e la Masini non sia giusto fabbricare dei beni, ad esempio con lo schiavismo, cosa che invece il bene acquisisce un valore morale accettabile quando i manufatti o i servizi risalgono alla superficie degli scambi di mercato. Lì il prodotto è separato dal produttore, quindi occhio non vede, cuore non duole . Passi per Berlusconi, utilizzatore di amicizie con vari dittatori e per il quale il valore del mercato è sopra a tutto il resto, ma la singolare vicenda di Tripoli rivela che anche tra le file del Partito democratico ci sono degli estremisti che assumono come principio la doppia morale come anima del loro riformismo. Il mercato delle merci va sempre separato dai diritti umani.Una vera manna per il movimento dell’antipolitica, un pasticcio per il Pd, per i lavoratori e cittadini democratici". (Gian Franco Riccò)
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