lunedì 18 aprile 2016

I SI al referendum sulle trivelle sotto il quorum, ma sopra i voti ottenuti da Bonaccini e Renzi

Michele Bonforte

Alla fine le tecniche di “distrazione di massa” messe in atto dal Governo Renzi l’hanno avuto vinta sulla partecipazione al referendum sulle trivelle.
Ma la presenza alle urne di 15,5 milioni di elettori pari al 31,2% non può essere trascurata. Al suo interno vi è tutto il malessere del popolo di sinistra per un governo ed un PD che hanno tradito il mandato elettorale ricevuto alle ultime elezioni politiche.
La sottovalutazione degli effetti politici di questa partecipazione significativa anche se non maggioritaria, ha un peso di rilievo ad esempio nella nostra regione.
L’attuale presidente Stefano Bonaccini ha ottenuto nelle ultime elezioni regionali 615.723. I SI al referendum sulle trivelle sono stati ben 901.088. A rigor di logica dunque la legittimità a governare di Bonaccini è inferiore al mandato dato dall’elettorato sulle trivelle. Ma nell’afasia democratica che attraversiamo, abbiamo potuto vedere Bonaccini schierarsi a favore dell’astensione, immemore di aver già fatto il pieno di astensioni!
Allo stesso modo 13,3 milioni nazionali di SI sono molti di più di 11.2 milioni di voti alle europee del PD (il famoso 40 per cento di Renzi).
Renzi e soci che oggi festeggiano con le astensioni, stanno ballando sulla tolda del Titanic. 
Perché con le astensioni puoi far finta di aver vinto un referendum, ma alle elezioni (e al referendum costituzionale) poi servono i voti veri.

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