Nonostante la politica nazionale stia ignorando questo movimento costituente – che apre anche una prospettiva pro-attiva, anziché stancamente re-attiva, al movimento per la pace – hanno già sottoscritto la proposta molti Sindaci di città grandi e piccole – dal sindaco di Milano Giuliano Pisapia a quello di genova Marco Doria, dal sindaco di Napoli Antonio de Magistris a quello di Messina Renato Accorinti, per citare solo i più noti – ed hanno approvato mozioni di appoggio molti consigli comunali, con il record degli otto consigli della provincia di Reggio Emilia – dalla “bassa” alla “montagna” passando il Comune capoluogo – con il significativo voto favorevole di PD, Sinistra (nelle varie articolazioni rappresentate) e M5S. I comuni, che in questi anni si sono visti progressivamente e pervicacemente tagliere dal governo centrale i fondi necessari alla difesa dei diritti sociali, garantiti dalla Costituzione, a fronte di uno sperpero di risorse pubbliche nella spesa militare per la preparazione delle guerre, ripudiate dalla Costituzione, riconoscono che un’altra difesa è davvero possibile e, soprattutto, necessaria rispetto alle reali minacce che incombono sui loro cittadini: disoccupazione, povertà, mafie, ignoranza…
Del resto non è un caso che la Campagna “Un’altra difesa è possibile” sia stata annunciata dalle Reti promotrici il 25 aprile dello scorso anno, a conclusione dall’imponente manifestazione dell’Arena di Pace e Disarmo di Verona e – ad un anno di distanza – ne costituisca l’effettivo sviluppo politico. Lo slogan di quella giornata, “la liberazione oggi si chiama disarmo, la resistenza si chiama nonviolenza”, significa che non ci si è liberati davvero dal fascismo finché non ci si è liberati dalla guerra (e dalla sua preparazione) che del fascismo è elemento costitutivo. Il cui ripudio, ossia la ripugnanza, i Costituenti non a caso posero tra i principi fondamentali dalla Repubblica antifascista e fondata sul lavoro. Eppure, ancora una volta, i dati Eurostat (e la precarietà diffusa) ci dicono che il nostro Paese è sestultimo in Unione Europea per occupazione e, addirittura, ultimo per occupazione giovanile. Invece, ancora una volta, i dati del SIPRI ci dicono che l’Italia è quarta in UE per le spese militari, che viaggiano al flusso di 80 milioni al giorno! E’ un sistematico e continuato ripudio della Costituzione, anziché della guerra.
In questi pochi dati sono presenti tutte le ragioni per le quali è, a questo punto, assolutamente necessario che la campagna “Un’altra difesa è possibile” sia presente in tutte le manifestazioni antifasciste del 25 aprile e in tutte le piazze del lavoro del 1° maggio. Per completare la raccolta delle 50mila firme necessarie alla proposta di legge, da consegnare al Parlamento. con un ultimo sforzo collettivo e organizzato, a cura di tutti i soggetti aderenti alle sei Reti promotrici. A cominciare di chi ha maggiore forza organizzativa. E’ questa, per tutti, la vera Campagna di primavera.
Nella nostra provincia saremo - tra l'altro - a Casa Cervi il 25 aprile ed a Reggio Emilia a "Pollicino in fiera", in Piazza Prampolini il 1° maggio.
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