Stefano Morselli
Sono assolutamente convinto che le critiche mosse da Cofferati al suo ex partito siano sostanzialmente fondate e, addirittura, ovvie. Non c'è alcun dubbio che, con l'assurda formula inventata dal Pd, le primarie siano state e siano sempre più - inLiguria e ovunque - a rischio di inquinamenti e irregfolarità, ma soprattutto a certezza di condizionamenti e di stravolgimenti politici. Al netto degli episodi di compravendita del voto (illegittimi e forse perseguibili penalmente) è invece del tutto "legittima", sollecitata e perfino dichiarata la partecipazione di aderenti ad altre e (almeno apparentemente) contrapposte forze politiche.
Altrettanto fondata e addirittura ovvia è la constatazione che l'attuale maggioranza del Pd considera accettabile e tranquillamente praticabile l'alleanza con personalità e partiti del centro-destra, Cofferati si scandalizza che questo accada in Liguria, ma non dovrebbe essergli sfuggito che, a livello nazionale, il Pd governa in alleanza con il centro-destra da ben tre anni (governi Monti, Letta, Renzi) ed è dichiaramente intenzionato a continuare almeno fino al 2018. ,
L'osservazione che io faccio non riguarda, quindi, la fondatezza delle cose che dice Cofferati. Riguarda, semmai, l'ovvietà per chiunque segua con un minimo di attenzione le vicende italiane. E tanto più se -come è sicuramente il suo caso - le segua alla luce di una lunga e importante esperienza politica, maturata attraverso responsabilità e incarichi di primo piano. Per questo ritengo, almeno nella forma, poco entusiasmante il fatto che Cofferati renda pubblica la sua denuncia e assuma certe decisioni solo dopo aver perso le primarie. Perchè ciò che lui dice adesso a proposito del Pd era vero anche prima. E sarebbe rimasto vero anche se avesse vinto lui.
Più in generale, ci sarebbe da fare il solito discorso sul percorso che ha condotto il Pd ad essere quello che è. Cofferati rivendica il suo ruolo di cofondatore e - come parecchi altri ex comunisti, che per altro hanno guidato Pds. Ds e Pd per oltre vent'anni, - lamenta una "deriva" del Pd renziano. Senza nulla togliere alla accelerazione impressa da Renzi, io continuo ad essere convinto che questo percorso sia erede (forse non l'unico possibile, ma certamente nemmeno illegittimo) del dna fondativo del Pd. Il quale, fin dal primo momento, conteneva al proprio interno, con imperdonabile indifferenza, personalità e orientamenti di sinistra, di centro, di destra. E teorizzava, sciaguratamente, la "contendibilità" del partito tra personalità e orientamenti opposti. Alla fine ha prevalso Renzi: ma mica è arrivato da Marte.
Sperando che questo discorso, prima o poi, venga seriamente affrontato - in sede politica e anche in sede storica - ora ci sarebbe bisogno di guardare avanti. Deponendo recriminazioni, risentimenti, orticelli e polemiche. Anche perchè, riguardo la sinistra, si può ben ripetere il precetto evangelico: chi è senza peccato scagli la prima pietra. Invece che pietre, servirebbero idee e fatti. Invece che geremiadi su Renzi (che è Renzi) e sul Pd (che è il Pd) .servirebbe il coraggio di costruire altro. Servirebbe.
Nessun commento:
Posta un commento
L'inserimento dei commenti su questo blog implica l'accettazione della policy.