mercoledì 5 febbraio 2014

Le primarie strumento di confronto democratico e di partecipazione popolare, efficace risposta alla dilagante sfiducia verso la politica.

Michele Bonforte

Si è conclusa in questi giorni la raccolta di firme a sostegno dei partecipanti alle primarie dalle quali uscirà il candidato sindaco del centrosinistra alle prossime elezioni amministrative nel comune di Reggio Emilia. Come è noto, Sinistra Ecologia Libertà ha sostenuto nella raccolta di firme (1186 quelle presentate) e sosterrà nella campagna per le primarie la candidatura a sindaco di Matteo Sassi (assessore comunale alle politiche sociali), nel quadro di una rinnovata alleanza di centrosinistra per il governo della città.
Se nel comune capoluogo si sono costruite unitariamente le condizioni per la conferma e il rilancio di tale alleanza, non altrettanto si può dire per altri comuni della nostra provincia, ove pure in maggio si voterà per il rinnovo dei consigli comunali. Infatti, emerge da parte del PD la tendenza a considerare le primarie una opzione praticabile soltanto se, quando e come risulti utile, conveniente, funzionale alle proprie esigenze del momento, sia rispetto alle dinamiche interne di partito, sia rispetto ai rapporti esterni con altre forze del centro-sinistra. Accade così che in un comune il PD decida di cambiare il sindaco dopo il primo mandato senza nemmeno porsi il problema delle primarie; in altri comuni decida di confermare il sindaco uscente, senza passare dalle primarie anche laddove gli alleati (o potenziali alleati) le richiedono; in altri ancora decida di fare le primarie di partito solo tra due propri candidati, salvo poi cercare di coinvolgere SEL quando uno dei due si ritira, lasciando l’altro senza competitore.

Così proprio non va. Le primarie non possono essere una carta da giocare in un modo o nell’altro, o magari da non giocare affatto, a seconda delle (presunte) convenienze di un partito, sia pure quello più grande. Sono invece uno strumento trasparente di confronto democratico e di partecipazione popolare, a disposizione non dei partiti ma dell’elettorato del centrosinistra. Devono essere esigibili, con regole certe, da parte dell’elettorato, e non alla discrezione dell’uno o dell’altro partito, così come avverrebbe se le primarie, come auspicato da tanti, fosse regolamentate per legge.
Noi pensiamo che possono favorire il rilancio e la legittimazione dei candidati sindaci, nonché delle coalizioni e dei programmi che li sosterranno. Devono essere - tanto più in una fase politica come quella attuale - una efficace risposta alla dilagante sfiducia verso la politica, una sfida in positivo a chi tenterà, anche nella nostra provincia, di strumentalizzare la sfiducia a fini di battaglia politica contro il centro-sinistra.

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