La discussione che si sta sviluppando, nella sinistra esterna al Pd,
sulla opportunità di partecipare alle primarie del Pd secondo me è
interessante per ragioni che vanno al di là del fatto in sè di queste
primarie. Chi ritiene opportuno andare a votare da esterno al Pd, lo
spiega sostanzialmente come una specie di "soccorso rosso" nei confronti
di Civati (o magari di Cuperlo) e come un supporto alla "resistenza"
contro Renzi. considerato più o meno un usurpatore. Ragionando a mente
fredda, a me questo discorso continua a non convincere, fermo restando
naturalmente che ogni scelta (di partecipazione e di non partecipazione)
è lecita e che, comunque, il mondo non finirà dopo le primarie del Pd,
Gli stessi che si apprestano al "soccorso rosso" nei
confronti di Civati sanno e dicono che questo certamente non cambierà
l'esito delle primarie. Sanno e dicono che Civati non vincerà. Però -
aggiungono - un voto esterno lo aiuterà ad ottenere una minoranza
un poco più rilevante, in modo da mantenere una voce di sinistra
all'interno del Pd. E dopo? Voci di sinistra, all'interno del Pd,
esistono già ora. Esistevano ai tempi di Veltroni (alquanto silenziose,
per la verità), poi di Franceschini e di Bersani. Questo ha permesso al
Pd di continuare a ottenere il voto, anche grazie a quelle voci, di
molti elettori di sinistra. Ma non ha in alcun modo risolto la
contraddizione strutturale che il Pd, proprio in quanto tale, si porta
dietro fin dalla nascita.
Ma se, nonostante la lezione dei
fatti, si ritiene che il Pd possa adesso svoltare verso sinistra. non
sarebbe allora più logico condurre questa battaglia stando direttamente
all'interno del Pd? E se, invece, si ritiene che questo non sia
possibile, cambia qualcosa che Civati ottenga un punto in più, comunque
nettamente minoritario, alle primarie? Altro discorso è pensare - lo
penso anche io - che in un'ottica di centro-sinistra sia comunque
necessario fare i conti con il Pd, sulle questioni concrete, chiunque
risulti vincitore delle primarie: anche se il vincitore collocasse in
modo finalmente chiaro il Pd in una posizione "centrista". D'altra
parte, cosa è il centro-sinistra, se non una possibile alleanza (tutta
da costruire) tra un centro e una sinistra?
Stefano Morselli
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