mercoledì 4 dicembre 2013

Primarie del Pd, a che serve un "soccorso rosso"?


La discussione che si sta sviluppando, nella sinistra esterna al Pd, sulla opportunità di partecipare alle primarie del Pd secondo me è interessante per ragioni che vanno al di là del fatto in sè di queste primarie. Chi ritiene opportuno andare a votare da esterno al Pd, lo spiega sostanzialmente come una specie di "soccorso rosso" nei confronti di Civati (o magari di Cuperlo) e come un supporto alla "resistenza" contro Renzi. considerato più o meno un usurpatore. Ragionando a mente fredda, a me questo discorso continua a non convincere, fermo restando naturalmente che ogni scelta (di partecipazione e di non partecipazione) è lecita e che, comunque, il mondo non finirà dopo le primarie del Pd,

Gli stessi che si apprestano al "soccorso rosso" nei confronti di Civati sanno e dicono che questo certamente non cambierà l'esito delle primarie. Sanno e dicono che Civati non vincerà. Però - aggiungono - un voto esterno lo aiuterà ad ottenere una minoranza un poco più rilevante, in modo da mantenere una voce di sinistra all'interno del Pd. E dopo? Voci di sinistra, all'interno del Pd, esistono già ora. Esistevano ai tempi di Veltroni (alquanto silenziose, per la verità), poi di Franceschini e di Bersani. Questo ha permesso al Pd di continuare a ottenere il voto, anche grazie a quelle voci, di molti elettori di sinistra. Ma non ha in alcun modo risolto la contraddizione strutturale che il Pd, proprio in quanto tale, si porta dietro fin dalla nascita.

Ma se, nonostante la lezione dei fatti, si ritiene che il Pd possa adesso svoltare verso sinistra. non sarebbe allora più logico condurre questa battaglia stando direttamente all'interno del Pd? E se, invece, si ritiene che questo non sia possibile, cambia qualcosa che Civati ottenga un punto in più, comunque nettamente minoritario, alle primarie? Altro discorso è pensare - lo penso anche io - che in un'ottica di centro-sinistra sia comunque necessario fare i conti con il Pd, sulle questioni concrete, chiunque risulti vincitore delle primarie: anche se il vincitore collocasse in modo finalmente chiaro il Pd in una posizione "centrista". D'altra parte, cosa è il centro-sinistra, se non una possibile alleanza (tutta da costruire) tra un centro e una sinistra?


Stefano Morselli

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