venerdì 14 agosto 2015

La parabola di Staino, da nemico del conformismo a fustigatore delle minoranze


Scorretti. Demenziali. Ciechi politici. Pattuglie sparute. Incazzati fino allo stravolgimento dei sensi. Infima minoranza. Arroganti. Estremisti disperati che urlano su tutto senza sapere cosa proporre. Inseguitori delle spinte più corporative e di una strategia suicida. Vecchi marpioni. Scassatori di coglioni che nessuno più sopporta- Provocatori infantili. Assurdi e fuori dalla storia del partito di Gramsci Togliatti, Berlinguer eccetera eccetera Manca solo "pidocchi nella criniera di un nobile destriero", appunto di togliattiana memoria.

Sono alcuni dei pacati e amichevoli giudizi contenuti nella lettera pubblica che Sergio Staino (il vignettista cretaore di Bobo) ha indirizzato a Gianni Cuperlo e, più in generale, alla minoranza del Pd che - ahilei! - dissente da Renzi, "il nostro segretario e il nostro premier... quanto di più progressista si possa avere in Italia in questo momento storico". Non sono un fan di Gianni Cuperlo, non faccio parte della minoranza Pd. non partecipo alle baruffe interne a quel partito. Le ho seguite a lungo come cronista e, ovviamente, ho le mie opinioni in proposito. Ma devo dire che quel tono esagerato, esagitato,esasperato mi ha colpito.

Che Staino si metta a fare il fustigatore delle minoranze è un paradosso clamoroso, addirittura grottesco, per chi lo ha seguito e apprezzato a lungo. Quando, attraverso Bobo, dava voce ai dubbi e ai tormenti di tanti iscritti e simpatizzanti del Pci-Pds-Ds-Pd. Quando, da inventore di Tango e poi di Cuore - gli indimenticati inserti satirici de l'Unità, quella vera - spargeva ironia e critica corrosive sul quartier generale. Quando, nel 2009, si candidava alle elezioni europee nelle liste di Sinistra e Libertà, in aperta polemica contro la "mancanza di valori", del Pd (e Renzi era ancora di là da venire). Quando, nel 2012, inscenava addirittura il suicidio di Bobo disperato per le scelte del Pd. Quando, nel 2013, minacciava nuovamente di lasciare il Pd: "Con Matteo sarebbe una nuova Dc. E io abbandonerei il Pd".

Invece no. Contrordine, compagni . Con la "nuova" Unità è nato anche il "nuovo" Staino-Bobo. Il quale, a ben vedere, forse ce l'ha soprattutto con se stesso, con la sua precedente vita. Se il mite, moderato, cautissimo Cuperlo è un estremista disperato e un arrogante scassatore di coglioni, quali epiteti andrebbero scagliati contro lo Staino-Bobo originale, polemico e ribelle? Ma tant'è, a ognuno il suo. Il mio resterà quello "vecchio" che, con grande cortesia, disegnò anche il mio cartoncino nuziale. A quello "nuovo", francamente, non l'avrei chiesto.

                                                                                                                                  Stefano Morselli

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