Stefano Morselli
C'è una cosa stupefacente, nel tormentone estivo - o mangiate questa minestra (Renzi) o saltate dalla finestra (Grillo e Salvini) - salmodiato ininterrottamente dail'ufficio propaganda e conversioni del Pd-Partito della Nazione.
E' il tentativo di spegnere quasiasi contestazione, fuori e soprattutto dentro il partito, con l'accusa definitiva: chi non sta con Renzi, o comunque "non lo lascia lavorare", sta con i populisti, è contro le riforme. Che non si sa bene cosa voglia dire - come accade per troppe parole inflazionate, usate a capocchia, svuotate di significato comprensibile e condiviso - ma si pensa possa servire a mettere in cattiva luce i reprobi e a scandalizzare i benpensanti (epater le bourgeois, dicono i francesi). Un conoscente, che sta nel Pd ma su posizioni molto critiche, mi raccontava di un suo dialogo surreale con un altro invece fedele alla linea, quando fu approvato il job's act. "Finalmente ce l'abbiamo fatta a farlo passare", gli dice quello. "Ma tu hai capito bene di cosa si tratta?". "No, però è una riforma sostenuta dal Partito". E tanto basta.
E' la pretesa che fuori dal Pd - o anche nella opposizione interna al Pd - non ci possa essere esistenza politica per la sinistra, nè adesso nè mai. Soltanto - per citare il nuovissimo Staino - "estremisti disperati", "arroganti rompicoglioni", "facinorosi", "sabotatori". O comunque la mitica "sinistra radicale", ove l'aggettivo "radicale" non sta per Lotta Continua, nemmeno per Rifondazione comunista, bensì - non ridete - per Vendola, Civati, Fassina, Cofferati. E anche - adeso sì, potete ridere - per Gianni Cuperlo e Pigi Bersani. Nulla salus extra Ecclesiam: non c'è salvezza fuori dalla Chiesa, scrisse il vescovo Cipriano qualche anno fa (256 dopo Cristo). Nessuna salvezza fuori dal Pd, ha ribadito autorevolmente il presidente giovane turco Orfini in una intervista più recente (Panorama, gennaio 2014).
Un pericoloso estremista di nome Eugenio Scalfari ha scritto testualmente l'altro giorno su Repubblica: "Ogg in Italia c'è un centro e un po' di destra. La sinistra non c'è più". Sarà che sono tutti contenti così? Non si direbbe, se si considera che la metà degli elettori non va più a votare (addirittura il 63%, nelle ultime regionali in Emilia Romagna) e che molti altri per protesta si rivolgono a un soggetto come Beppegrillo, Sta a vedere che, fuori dalla chiesa-partito della nazione (il centro, secondo Scalfari), c'è un bel pezzo di mondo. A saperlo vedere, a sapergli parlare. Altro che "nulla salus".
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