1) La manifestazione è è riuscita bene, dopo il corteo ha riempito Piazza del Popolo, C’era quindi molta gente e c’era una bella atmosfera. Tante persone che, in questi anni, di manifestazioni per buone cause ne hanno fatte parecchie e che continuano a impegnarsi, a scendere in piazza. Molta Cgil (non solo Fiom), associazioni e movimenti (Arci, Libera, Agende Rosse, Giustizia e Libertà, Lega Ambiente, comitati di vario genere e varia provenienza). Una visibile presenza di bandiere e striscioni dell’Anpi, nonostante la mancata adesione della presidenza nazionale. C’erano anche molti giovani ed è ottima cosa che ci fossero. Nel complesso, uno spaccato significativo di quel “popolo della sinistra “ che oggi è privo di una degna rappresentanza politica.
2) Tra i partiti c’erano Sel e poi quelli (con prevalenza di Rifondazione) che alle elezioni si assemblarono provvisoriamente nella lista Ingroia. Si sono viste alcune (poche) bandiere del Movimento 5 Stelle, ma è plausibile che di elettori di quel partito ce ne fossero di più. Di bandiere del Pd proprio nessuna, ma è pure plausibile che molti dei presenti fossero elettori del Pd (di sicuro, c’era Pippo Civati).
3) Secondo me, in una occasione come questa, sarebbe stato più efficace se ci fossero state solo le bandiere tricolori, invece che le bandiere di partito. Non per mascherare l’orientamento della gran parte(se non della totalità) dei presenti – in Italia, notoriamente, la destra non ama la Costituzione – ma per sottolineare anche visivamente il respiro ampio e nazionale di questa battaglia.
4) Il Pd sostiene che la Costituzione non corre pericoli, ma sbaglia due volte. La prima perché la Costituzione è già adesso violata, nella realtà concreta di tutti i giorni, dalla mancata attuazione di alcune suoi punti fondamentali. La seconda perché non si giustifica la scelta della maggioranza di governo di procedere a consistenti modifiche della seconda parte della Costituzione in modo difforme da quanto previsto dall’articolo 138 della Costituzione stessa. Tanto meno si giustifica se si considera che questa maggioranza di governo non è stata votata dagli elettori e non ha alcun mandato per procedere su un tema così importante e delicato.
5) Infine, la polemica sulla presunta volontà dei promotori della manifestazione di fondare nuovi partiti. Loro hanno già ripetutamente smentito. Ma io ho la preoccupazione opposta, cioè che la gente che era in piazza continui a non avere una degna rappresentanza politica, come sarebbe nel suo pieno diritto. E allora, sarebbe un gran bene se Stefano Rodotà, Maurizio Landini, don Luigi Ciotti, Gustavo Zagrebelski, Lorenza Carlassare e i tanti altri che hanno aderito alla manifestazione volessero dare una mano in questo senso. In ogni caso, non ci sarà una prospettiva di ricostruzione della sinistra (e nemmeno di un decente centro-sinistra) senza la gente che era in Piazza del Popolo, Se qualcuno pensa di farne a meno, ha in mente qualcosa di molto diverso.
Stefano Morselli
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