giovedì 31 ottobre 2013

I dolori del giovane Fassina

di Michele Bonforte

La legge di stabilita proposta dal governo Letta pochi giorni fa, ha fatto arrabbiare Stefano Fassina, esponente al governo della sinistra PD. Ha minacciato le dimissioni per essere stato escluso dai lavori preparatori della proposta del governo.
Letta ha ricucito e, a dimissioni rientrate, ora Fassina farà la regia delle modifiche che verranno fuori dal passaggio parlamentare.
Fassina aveva ragione ad essere arrabbiato. La legge di stabilità si bassa su tre assi: aumento della tassazione per i redditi bassi, tagli al welfare comunale, privatizzazioni. Un bel mix delle idee economiche della destra firmate da Brunetta, che già da decenni vengono praticate, e che ci hanno portato all’attuale crisi economica. Ora c’è da sperare che la regia affidata a Fassina porti qualcosa di sinistra nelle politiche economiche del governo Letta.
L’attesa in verità dura da alcuni mesi. Fassina si era presentato nei talk show politici televisivi con un piglio aggressivo ed una proposta shock: la crisi si cura con la riduzione delle diseguaglianze sociali, che oltre ad essere eticamente sbagliate, hanno prodotto la particolare profondità della crisi economica italiana. Il nostro ci aveva scritto su anche un libro, che ne avevano consacrato l’immagine di economista di sinistra.

mercoledì 30 ottobre 2013

Contro l'omofobia


"...nella mente degli uomini". Oltre la Settimana ONU per il Disarmo

La Settimana del disarmo e la sua rimozione
A partire dal 1978, tutti gli anni le Nazioni Unite promuovono, dal 24 al 30 ottobre, la “Settimana internazionale per il Disarmo”, istituita dall”Assemblea Generale per ricordare la data di fondazione dell’ONU, avvenuta il 24 ottobre 1945 allo scopo di “salvare le future generazioni dal flagello della guerra” (com’è scritto nel Preambolo dello Statuto). Nel documento del ’78 istitutivo della Settimana si richiama l’attenzione degli Stati sull’estrema pericolosità della corsa agli armamenti, si incoraggiano a compiere gli sforzi per porvi fine e a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’urgenza del disarmo.
Oggi la corsa agli armamenti è di gran lunga più grave e accelerata degli anni ’70 – le spese militari globali sono aumentate del 50% nel decennio 2002-2012 – ossia i governi nel loro insieme non hanno mai speso tanto per la guerra quanto in questa fase di gravissima crisi economica e sociale globale, che ha portato alla drastica riduzione delle condizioni di vita anche nei paesi che avevano sperimentato nel corso del ’900 forme avanzate di stato sociale. Tuttavia, il tema del disarmo è completamente rimosso dalle agende politiche nazionali e internazionali, sottratto dai media all’attenzione dell’opinione pubblica, non più evocato dagli intellettuali, ne perseguito da sindacati e partiti di massa.

sabato 19 ottobre 2013

Una lezione attuale in un Paese inattuale


Aldo Capitini a 45 anni dalla morte
Siamo talmente immersi in una cultura bellicista tornata ad essere vischiosamente dominante al punto che – dopo decenni di guerre chiamate “missioni di pace” – digeriamo anche l’ossimoro di una missione “umanitaria”, in risposta alla tragedia infinita dei profughi annegati nel Mediterraneo, affidata alle…cannoniere. Al massimo se ne analizza la composizione dei costi, non se ne mette in discussione la contraddizione concettuale ne l’impossibilità operativa. E’ come se, in merito alle questioni cruciali dello stare-al-mondo, fosse ormai totalmente espunto dal discorso pubblico ogni pensiero critico, visione differente, ipotesi alternativa. La delega della politica alla (im)potenza delle armi è totale. Anche il mondo intellettuale appare assente, incapace di articolare pensieri e parole intelligenti. Cioè capaci di leggere all’interno, oltre la retorica mediatica.
E’ dunque il caso di ricordare ancora la lezione – per lo più disertata dagli italiani – dell’intellettuale che ha dato il maggior contributo alla fondazione della critica più radicale alla filiera della violenza – culturale, religiosa, strutturale, armata – ed a costruirne i presupposti per il superamento: Aldo Capitini, a 45 anni dalla morte avvenuta il 19 ottobre del 1968, uno dei maggiori intellettuali “militanti” ed organizzatori sociali del ’900 italiano.

martedì 15 ottobre 2013

A proposito di indulto e di amnistia

E' molto probabile che Renzi, prima di fare la sua sparata precongressuale sull'amnistia, abbia consultato i sondaggi, secondo i quali la stragrande maggioranza degli italiani è contraria. Ma lasciamo perdere Renzi e veniamo al merito della questione.

Dii indulti ed amnistie ce ne sono già stati, anche in tempi recenti, ma ovviamente non hanno affatto risolto il problema delle carceri, che infatti dopo qualche anno si ripresenta puntualmente. Insomma, una roba tipicamente all'italiana: invece di risolvere il problema, lo si aggira provvisoriamente. L'indulto e/o l'amnistia hanno un senso soltanto se, contestualmente, si avviano le riforme necessarie della giustizia, del sistema di pena; se si aboliscono la Bossi Fini e la Fini Giovanardi, che intasano di enormi ed inutili pesi il sistema giudiziario e il sistema carcerario; se si prevedono effettive opportunità di lavoro e di reinserimento sociale per gli ex detenuti; se si costruiscono, laddove necessario, nuovi e civili istituti penitenziari. In caso contrario, se non si mette mano alla sostanza del problema, indulto e/o amnistia faranno uscire un po' di carcerati, ma sarà l'ennesima conferma di quanto cantava De Andrè: " lo Stato che fa: si costerna, s'indigna, s'impegna poi getta la spugna con gran dignità".

Innfine - anche se non dovrebbe essercene alcun motivo - pure in questo caso tocca parlare del solito Beròusconi.. Non esiste una ragione al mondo per la quale l'indulto e/o amnistia dovrebbe riguardare lui. Il Berlusconi ha commesso un reato (frode fiscale) che indubbiamente suscita "grave allarme sociale" e quindi va escluso da indulti e amnistie. Ha già beneficiato del precedente indulto (che facciamo, il cumulo degli indulti?). Comunque, non andrà in carcere per via dell'età. In più, è tuttora imputato (e condannato in via non definitiva) per altri gravi reati. Parlare di Berlusconi significa ridurre un argomento serio come l'indulto e/o amnistia all'ennesima burletta. 


Stefano Morselli

domenica 13 ottobre 2013

Una giornata lungo "la via maestra"


Sono stato a Roma e ho partecipato alla manifestazione “Costituzione, la via maestra”. Provo a buttare giù qualche sintetica impressione “a caldo”.

1) La manifestazione è è riuscita bene, dopo il corteo ha riempito Piazza del Popolo, C’era quindi molta gente e c’era una bella atmosfera. Tante persone che, in questi anni, di manifestazioni per buone cause ne hanno fatte parecchie e che continuano a impegnarsi, a scendere in piazza. Molta Cgil (non solo Fiom), associazioni e movimenti (Arci, Libera, Agende Rosse, Giustizia e Libertà, Lega Ambiente, comitati di vario genere e varia provenienza). Una visibile presenza di bandiere e striscioni dell’Anpi, nonostante la mancata adesione della presidenza nazionale. C’erano anche molti giovani ed è ottima cosa che ci fossero. Nel complesso, uno spaccato significativo di quel “popolo della sinistra “ che oggi è privo di una degna rappresentanza politica.

2) Tra i partiti c’erano Sel e poi quelli (con prevalenza di Rifondazione) che alle elezioni si assemblarono provvisoriamente nella lista Ingroia. Si sono viste alcune (poche) bandiere del Movimento 5 Stelle, ma è plausibile che di elettori di quel partito ce ne fossero di più. Di bandiere del Pd proprio nessuna, ma è pure plausibile che molti dei presenti fossero elettori del Pd (di sicuro, c’era Pippo Civati).

mercoledì 9 ottobre 2013

SCN, oltre i danni e la beffa, conquistiamo il diritto alla difesa civile

Per parlare in modo pertinente e consapevole della pubblicazione del bando di Servizio Civile Nazionale, avvenuta il 4 ottobre, è necessario allargare lo sguardo ad alcuni altri avvenimenti dei giorni che ne hanno accompagnato l’uscita. Tra la difesa militare e quella civile.
I danni e la beffa
Il 30 settembre Gianluca di Feo su l’Espresso ci informa che, proprio mentre l’aumento di un punto dell’IVA porta il governo Letta ad un passo della caduta, questo ha blindato “con due decreti legislativi una spesa extra in nuovi sistemi militari per un totale di 975 milioni di euro: elicotteri, aerei, apparati elettronici per l’Esercito”. Non solo, stando alle indiscrezioni, “il governo è pronto a firmare i contratti per altre due fregate Fremm, con un costo di circa un miliardo.”
Il 1° ottobre Francesco Vignarca, coordinatore della Rete Disarmo, viene audito nella Commissione Difesa della Camera e rivela che “nonostante la mozione del Parlamento che ha fermato nuovi acquisti di F35, in attesa che si chiuda l’indagine conoscitiva avviata dalla Commissione Difesa di Montecitorio, sono stati acquistati altri tre F35 oltre i tre per i quali si sono già siglati i contratti”. Gli F-35 già acquistati a questo punto sono sei, ad un costo di 120 milioni ciascuno, per un totale di 720 milioni di euro.

mercoledì 2 ottobre 2013

En.Cor: SEL interroga il Ministro Saccomanni

L’On. Giovanni Paglia di "Sinistra Ecologia Libertà" ha presentato il 20 settembre scorso la seguente interrogazione al Ministro dell’economia e finanze:

Interrogazione a risposta scritta 4-01914 presentato da PAGLIA Giovanni

— Al Ministro dell’economia e delle finanze. — Per sapere – premesso che: in data 10 gennaio 2007 il comune di Correggio costituisce la società En.Cor srl unipersonale, partecipata al 100 per cento dall’ente medesimo, con lo scopo di realizzare investimenti nel campo delle energie rinnovabili e del teleriscaldamento; negli anni successivi tale attività si concretizza, tra l’altro, nell’acquisizione di n.7 motori navali CKD di produzione ceca, con l’obiettivo di riconvertirli al servizio di una centrale a biocombustibile; l’evoluzione del mercato dell’olio combustibile di origine vegetale ne porta il costo dai 200 dollari del 2007 agli oltre 950 dollari del 2012, rendendo così non più profittevole l’investimento, nonostante la politica degli incentivi statali alle energie rinnovabili; per ovviare a tale situazione la società En.cor srl acquisisce 2 società di diritto senegalese, allo scopo di coltivare in proprio jatrofa e ricino nel Paese africano, da cui ricavare olio