Ho appena ascoltato la diretta streaming durante la quale Nichi Vendola, Riccardo Nencini e Pierluigi Bersani hanno presentato l'accordo per le primarie del centrosinistra. Il discorso di Vendola mi è sembrato abbastanza soddisfacente: anti-liberismo, europa dei diritti sociali, legalità, libertà nel lavoro e nella vita privata. Non ha nominato Monti, però ha indicato un percorso alternativo nei contenuti.
Dunque, pare che questa volta si parta davvero.Secondo me non sarà una passeggiata, perchè non tutti i nodi politici presenti nella costituenda coalizione sono sciolti. Con tutta evidenza, c'è un pezzo non piccolo di Pd - almeno nel gruppo dirigente, non certo solo Renzi - che sostiene più o meno esplicitamente la cosiddetta "agenda Monti" e di conseguenza osteggia una alleanza con Sel basata su una agenda diversa e alternativa. Poi, all'opposto, c'è anche un pezzo di sinistra - qualcuno anche in Sel - che vive male la scelta di una coalizione con il Pd, considerandolo non recuperabile, a prescindere dai contenuti di un accordo.
Io credo che nessuno possa avere certezze assolute, meno che mai in una fase così difficile e dopo tanti anti di tenace autolesionismo e autodissolvimento della sinistra politica italiana. Però, mi chiedo e chiedo se esiste.una alternativa realistica e minimamente convincente - qui ed ora - alla sfida che Vendola e Sel hanno deciso di accettare. Io non ne vedo e non mi pare che qualcuno sia stato in grado di indicarne qualcuna.
Non è certo riproponibile il vicolo chiuso della "sinistra arcobaleno" del 2008: sappiamo già come andrebbe a finire. Nè è una gran pensata stare fermi, saltare un altro turno, rinviare tutto all'ennesimo convegno e all'ennesima "costituente" E allora, vale la pena di giocarsela. questa sfida. L'esito non è già scritto, si corre anche il rischio di perdere. Ma si può anche vincere e, comunque, "chi non combatte, ha già perso".
Le primarie sono la prima tappa di questa battaglia politica. Nella quale contano le idee, ma contano molto i numeri. Se la sinistra peserà tanto o poco nella coalizione - e nelle scelte di un futuro governo, se si vinceranno le elezioni - dipende parecchio dal risultato che otterrà Vendola alle primarie. Molti voti, molto peso; pochi voti, poco peso. Agli amici e ai compagni che vedono tutto nero, vorrei dire: che utilità ha lamentarsi delle posizioni "di destra" di Renzi, o delle contraddizioni dello stesso Bersani (che sono le contraddizioni strutturali del Pd) se poi noi ci chiamiamo fuori e saranno solo loro a spartirsi i voti e il sostegno non di qualche notabile, ma di milioni di cittadini di sinistra e di centrosinistra?.
A questo popolo, che è anche il nostro popolo, dobbiamo presentare alla luce del sole - con spirito unitario, ma senza alcuna subalternità - la nostra faccia, le nostre idee, le nostre proposte. Se non parte da una spinta di popolo, la ricostruzione di una sinistra forte e capace di incidere sul futuro dell'Italia temo non potrà mai partire. Le primarie possono essere una occasione importante. La candidatura di Vendola può essere strumento di questa ripartenza e di questa faticosa ricostruzione. Se non ora, quando?
Stefano Morselli