Nonostante
le chiare dichiarazioni di Nichi Vendola e il suo impegno
programmatico (http://www.nichivendola.it/cms-upload/04_oppure_vendola_pace.pdf),
i temi del disarmo, del taglio alle spese militari, della rinuncia
agli F-35, delle operazioni di guerra internazionale contrarie alla
Costituzione, non sono entrati nella Carta d'Intenti per l'Italia
Bene Comune, firmata dai Segretari dei centro-sinistra. Riportiamo ampli stralci della "lettera aperta",
che sta circolando in questi giorni sul web e sui social network, che
il Movimento Nonviolento (www.nonviolenti.org
) ha rivolto ai tre Segretari per segnalare questa grave "dimenticanza",
chiedendo di rimediare.
"Ai
Segretari nazionali dei partiti firmatari della Carta d’Intenti per
l’Italia Bene Comune:
Pierluigi
Bersani – PD
Nichi
Vendola – SEL
Riccardo
Nencini – PSI
Gentili Segretari,
abbiamo letto con attenzione i 10 punti della
Carta d’Intenti per l’Italia Bene Comune, da voi sottoscritta, ed
abbiamo dovuto constatare che dei temi del disarmo, del taglio alle
spese militari, della rinuncia ai caccia- F35 non v’è traccia.
Come non v’è traccia del ritiro dall’Afghanistan delle nostro
truppe d’occupazione, dove sono dislocate nel pieno ripudio della
Costituzione, piuttosto che della guerra. Insomma, avete dimenticato
proprio l’undicesimo punto, l’undicesimo intento – la pace bene
comune – corrispondente all’art. 11 della Costituzione italiana
“L’Italia ripudia la guerra come strumento di offesa alla libertà
degli altri popoli e come mezzo di risoluzione delle controversie
internazionali”. Non basta evocare la “pace”, bisogna indicare
i mezzi con i quali la si vuole raggiungere, e noi pensiamo che il
mezzo principale sia quello del disarmo.
Eppure alcuni di voi, e diversi autorevoli
esponenti dei vostri partiti, hanno partecipato il 24 settembre del
2011 alla Marcia della Pace per la fratellanza tra i popoli – nel
50° anniversiario di quella voluta da Aldo Capitini – dalla quale
è emersa la nuova “Mozione del popolo della pace” che impegnava
tutti i partecipanti a operarsi, tra le altre cose, per “ripudiare
la guerra e tagliare le spese militari”.
Eppure, alcuni di voi, e diversi autorevoli
esponenti dei vostri partiti, nei mesi e nelle settimane passate,
hanno espresso dichiarazioni contro l’acquisto dei famigerati
cacciabombardieri d’attacco F-35, la più faraonica dotazione di
sistemi d’arma della storia – confermata anche dal governo in
carica – ma fortemente contraria alla spirito ed alla lettera della
Costituzione italiana.
Dalla Marcia della Pace in poi, sessanta Enti
Locali – tra comuni, province e regioni – da nord a sud,
governati in grandissima parte dai vostri partiti hanno votato
mozioni contro l’acquisto dei cacciabombardieri, mettendo in
evidenza come, perdipiù, questa astronomica spesa di oltre 15
miliardi di euro – che si aggiunge alla spesa militare annua
italiana di circa 23 miliardi di euro (dati SIPRI) – sia sottratta
ai cittadini che, in questa fase di grave crisi economica, si vedono
tagliare e ridurre, settimana dopo settimana, il lavoro, i servizi
sociali e sanitari, la scuola e la ricerca, il valore degli stipendi
e allontanare il momento della pensione.
Ci
aspettiamo, da chi si prepara a governare la Repubblica, giurando
sulla Costituzione italiana, un impegno esplicito per il disarmo, a
partire dalla drastica riduzione delle spese militari. Per questo
ricordandovi l’ammonimento del Presidente Pertini – profetico
anche rispetto alla crisi attuale – “si vuotino gli arsenali
strumenti di morte, si colmino i granai strumenti di vita”, vi
chiediamo di rimediare, aggiungendo alla Carta d’Intenti il numero
11: riduzione delle spese militari / abolizione dell’acquisto degli
F35 / ritiro delle truppe dall’Afganistan."
Pasquale
Pugliese