venerdì 2 dicembre 2016

Appello agli iscritti al PD

La sinistra che vota NO ha chiara la preoccupazione per la deriva autoritaria e centralista di una riforma che riduce gli spazi di democrazia e di autogoverno del territorio. Ma credo che ormai chi voleva e poteva si è fatto un’opinione sul merito delle ragioni del SI e del NO alla riforma costituzionale.
Qui vorrei attirare la vostra attenzione sulle conseguenze politiche di quel voto, in specie sulle conseguenze per il PD. So bene come molti di voi si pensino come persone di sinistra, compagni si sarebbe detto un tempo, e questo a prescindere dalla storia politica che si ha alle spalle. E conosco bene con quanta passione voi difendiate la collocazione a sinistra del PD, malgrado i segnali sempre più inquietanti che provengono dal vostro gruppo dirigente.
Eppure penso che proprio questa collocazione verrà messa in discussione da una vittoria del SI.
Converrete che tale vittoria, se ci sarà, sarà di misura e non travolgente. Su un simile risultato peserebbe in modo determinante l’apporto di voti da destra veicolati da Alfano, Verdini e soci.
Verrebbe certificato quello che è il presupposto strategico del renzismo: che si possono perdere voti (e iscritti) a sinistra perché questi vengono ampiamente compensati da quelli che vengono da destra.
In questo scenario non solo l’Italicum non verrà toccato (salvo le modifiche imposte dalla Corte Costituzionale), ma sarà il grimaldello che costringerà altri pezzi di Forza Italia a fare il grande passo e ad entrare nelle liste del PD, insieme ai soliti Alfano, Verdini e soci.
La sinistra del PD (non solo quella che ha votato NO) dovrà accettare una situazione di irrilevanza politica o verrà accompagnata all’uscita.
Una eventuale vittoria del SI, a prescindere dalle sue conseguenze democratiche ed istituzionali, avrà un forte impatto sul quadro politico. Il partito della nazione, da tante parti invocato, avrà nel 4 Dicembre 2016 la sua data di nascita.
IL PD del dopo SI sarà un’altra cosa. Approdo di ogni trasformismo, perderà ogni legame con la sua storia e con la cultura della sinistra. E se in Emilia Romagna ciò non avrà effetti clamorosi, nel resto del paese la trasformazione genetica del PD sarà rapida ed evidente. Affluiranno i ceti parassitari, quelli che prima difendevano i propri interessi sostenendo Forza Italia, si allontaneranno i ceti legati al lavoro. Il congresso del PD che si andrebbe successivamente a celebrare sarebbe la sanzione di questo mutamento genetico.
Ma se in un primo momento una vittoria del SI potrà dare ebrezza a Renzi ed amici, io credo si tratterà di una vittoria di Pirro. Come già accaduto in Inghilterra ed in USA, la frattura fra mondo del lavoro e sinistra liberista potrebbe alimentare la peggior destra.
Dopo il 4 Dicembre tutto cambierà, e non semplicemente nell’assetto istituzionale.
Una vittoria del NO, non solo tutela gli spazi di democrazia ed autogoverno nella costituzione, ma tiene aperti gli scenari di evoluzione del PD, rende credibile un congresso aperto ad ogni esito.
Cari amici e compagni in queste ultime ore vi invito a pensarci.

cari saluti
Michele Bonforte

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