martedì 12 luglio 2016

Lacerato il tessuto della maggioranza. Il Pd a Reggio Emilia ha paura del confronto sui contenuti del referendum costituzionale.

Michele Bonforte

Il re è nudo. Ieri pomeriggio la maggioranza del PD (e una parte della sua pavida minoranza) ha affossato la mozione presentata due mesi fa da Lucia Lusenti (consigliera di Sinistra Italiana - Sinistra Ecologia Libertà) in consiglio comunale di Reggio Emilia.
Dopo aver cercato per settimane di evitare la discussione, alla fine il PD ha scelto di bocciare una mozione presentata da un partito che fa parte della maggioranza.
Quello che è stato respinto non è un giudizio sul referendum costituzionale, su cui ovviamente ognuno ha il suo, ma la richiesta che la giunta organizzasse momenti alti di confronto fra le ragioni del SI e del NO, per rendere consapevole il voto dei cittadini.
Lo ha precisato con nettezza l’assessore Valeria Montanari, che ha circoscritto l’impegno del comune agli stretti adempimenti previsti dalla legge, per informare i cittadini come e quando si voterà, ma non su cosa si voterà.
Mentre Luca Vecchi aderisce, come Sindaco e non come privato cittadino, agli appelli per il SI, si è voluto impedire che Reggio Emilia, città storicamente legata alla costituzione repubblicana, divenisse il luogo del confronto su un tema che avrà in ogni caso un forte impatto sulla vita democratica del paese.
Il PD ha scelto di lacerare il tessuto della maggioranza. Si è negato ad una forza politica che responsabilmente sostiene da due anni l’operato della giunta, quello che è un’attività ordinaria dell’amministrazione: organizzare eventi di alto valore simbolico su temi centrali nella vita politica e sociale del paese.
Ci si è adoperati per dare al ministro Maria Elena Boschi la platea per insultare i partigiani, si nega oggi il confronto di merito sulla riforma costituzionale.
Il PD ha paura delle idee, ed evidentemente preferisce un voto di schieramento che non un voto informato e consapevole.
Ieri pomeriggio in quel consiglio era netta anche una differenza di stile, direi quasi antropologica. Da un lato la nostra consigliera Lucia Lusenti, che con la sua caparbietà e le sue emozioni, chiamava tutti ad un voto libero e consapevole su un tema così importante, dall’altro il capogruppo del PD Andrea Capelli che usava tutti i sotterfugi della bassa politica, per indurre molti consiglieri del PD ad un voto contro le loro intime convizioni.

Voglio ringraziare Lucia Lusenti per quello che sta facendo, e i consiglieri del PD che hanno resistito all’ordine di allinearsi. Fra poche settimane si accorgeranno che pur essendo pochi in consiglio comunale, rappresentano una grossa parte, io credo la maggioranza, del popolo di sinistra nella nostra città.

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