domenica 13 dicembre 2015

L’acqua di Reggio ed il centrosinistra

Michele Bonforte
coordinatore provinciale Sel Reggio Emilia

Sulla vicenda della gestione del servizio idrico a Reggio Emilia, SEL si è espressa dopo un dibattito che facciamo da mesi /anni. Anch’io, come i coordinatori del circolo Berliguer di SEL, pensavo e penso che la proposta avanzata dal sindaco Vecchi sia un buon passo in avanti rispetto alla privatizzazione. Vi sono numerosi punti oscuri sia tecnici che politici, che andranno attentamente valutati. Alcuni di queste criticità sono contenute nel documento che abbiamo approvato in Assemblea provinciale. Nella nostra discussione è prevalsa la volontà di valutare questi punti critici e di non dare per scontato il consenso di SEL ad una proposta che è apparsa ai più ancora una bozza. I fraintendimenti che la stampa ha voluto fare su quella nostra discussione andrebbero evitati fra noi.
Come coordinatore provinciale, al di là delle mie personali convinzioni, devo tutelare la trasparenza e la legittimità delle nostre decisioni.
E’ prevalsa una valutazione prudente sulla proposta della società mista. Alcuni erano per votare contro, molti per astenersi, altri (fra cui io) per esprimersi a favore.
Eviterei, come fanno i coordinatori del circolo Berliguer, di tracciare nessi fra la discussione sulla acqua a Reggio e l’esigenza di costruire il cento sinistra nelle città per arrivare ad una coalizione progressista nazionale.
Tralasciamo pure che su questo punto la federazione di SEL di Reggio Emilia ha più volte discusso e votato ad ampia maggioranza. Tralasciamo pure che l’orientamento espresso da SEL a livello nazionale è da tempo di un coerente lavoro per costruire una alternativa al PD di Renzi. Tralasciamo anche che su questo punto non penso che i coordinatori del circolo Berliguer esprimano l’opinione prevalente degli iscritti di quel circolo.

Vorrei invece sottolineare come la vicenda dell’acqua a Reggio deponga contro la vitalità delle esperienze locali di centro sinistra, e che, salvo situazioni di eccezionale autonomia e resistenza del PD locale dal vento renziano, tali esperienze siano al canto del cigno.
La vicenda dell’acqua a Reggio si è complicata per la decisione inopinata del PD reggiano di cancellare nel volgere di una notte, due anni di lavoro fatto da un suo assessore (Tutino) che studiava, con il supporto di una azienda di consulenza (Agenia), le modalità di pubblicizzazione dell’acqua al 100% in mano pubblica. Quel piano aveva dei difetti (ad esempio l’aver messo in secondo piano l’esigenza di un piano industriale per il nuovo soggetto pubblico), ma è stato affossato con una colossale bugia, che i media locali hanno colpevolmente coperto. La scusa che l’indebitamento pregresso di IREN, una volta spostato sulla nuova società pubblica, si sarebbe riversato sui bilanci dei comuni portandoli allo sfascio finanziario, non sta in piedi, non solo perché così dicono gli uffici competenti del parlamento, ma perché già oggi ci sono centinaia di società pubbliche locali che gestiscono investimenti (e relativi indebitamenti) decennali.

Come mai allora il PD reggiano si inventa una tale bufala?

Io credo con tutta evidenza, che da Roma qualcuno abbia comunicato al PD reggiano, che mentre si approntano i piani nazionali di privatizzazione delle multiutlity locali, non era opportuno dare segnali di segno contrario. Per questo il PD reggiano chiude la questione acqua in una nottata in spregio al programma di coalizione, e mettendo nel conto una rottura con SEL. La questione acqua a reggio ci parla di una possente pressione alla normalizzazione delle realtà locali di centro sinistra al nuovo programma di Renzi. E’ quello che è avvenuto ad esempio in tutte le città della nostre regione che andranno al voto, dove da Rimini a Ravenna e Bologna, SEL sta lavorando alla costruzione di liste alternative al PD.

Di fronte alla esplicita indicazione di SEL e del suo vicesindaco del rischio di una rottura, abbiamo registrato una capacità di ascolto e di mediazione da parte del sindaco Vecchi. Noi lo registriamo con piacere e vogliamo guardarci dentro.
Ma da qui ad indicare le magnifiche sorti progressive del centro sinistra nazionale ce ne corre! Si tratta più che altro di un eccezionalismo reggiano, di un tentativo di rimanere connessi alla storia profonda di questa città. Noi ne siamo contenti.
Ma è appunto un eccezione che conferma la regola. Ed il modo migliore che abbiamo di difendere questa eccezione reggiana è quella di costruire un nuovo soggetto di sinistra che si contrapponga al renzismo. Chiamando la sinistra che pure c’è nel PD a venire con noi, e a non attardarsi in battaglie interne ormai inefficaci.

Infine vorrei ricordare a tutti come il centro sinistra non solo non c’è più adesso, ma non ci sarà neache domani. Con la nuova legge elettorale oggi in vigore, o si entra nel PD o si costruisce una altro polo a lui alternativo.

Tertium non datur.

Nessun commento:

Posta un commento

L'inserimento dei commenti su questo blog implica l'accettazione della policy.