Stefano Morselli
Come
altri che ne sanno assai più di me sulla materia, considero pessima la
"riforma costituzionale"che da molti mesi intasa e inquina l'attività
del Parlamento italiano. Con buona pace degli improbabili giureconsulti
Renzi e Boschi - e dei soci coproduttori Banana e Verdini, che adesso
fanno finta di scandalizzarsene - si tratta di una "riforma" mal
congegnata e mal gestita. Nel merito e nel metodo. Secondo alcuni
critici, un indecoroso pasticcio da dilettanti allo sbaraglio. Secondo
altri, addirittura una pericolosa lesione al sistema democratico,
soprattutto nel combinato disposto con una "riforma elettorale" che
prevede per larga parte liste bloccate con candidati (i capilista)
predefiniti.
Nonostante le numerose e autorevoli opinioni critiche - tra le quali, quella dell'Anpi, associazione nazione partigiani d'Italia, se qualcuno dalle parti del Pd l'ha sentita nominare - è naturalmente possibile che una maggioranza parlamentare voglia imporre la "riforrma" a tutti i costi. Nel caso, sarà un referendum popolare a dire l'ultima parola e, se i cittadini riterranno digeribile anche questa sbobba, bisognerà farsene una ragione. Nel frattempo, non può passare sotto silenzio che:
1) Non esiste alcun mandato elettorale a supporto di questa "riforma", che non compariva affatto nel programma elettorale della coalizione "Italia Bene Comune" nel 2013. Di più: nemmeno l'attuale maggioranza parlamentare, che non è quella prefigurata a suo tempo dalla coalizione "Italia Bene Comune" , ha un mandato elettorale (come, per altro, non avevano alcun mandato elettorale i precedenti governi Monti e Letta). Di più: è assai dubbio, almeno sul piano etico, che un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale sia legittimato a mettere mano alla Costituzione.
2) Le scene che si vedono in questi giorni in Parlamento non sono piacevoli. Tuttavia, l'ostruzionismo è uno strumento legale, previsto e praticato. Anche nei Paesi di più antica tradizione democratica, ad esempio l'Inghilterra, ove si chiama filibustering. In Italia, come molti amici (ex?) comunisti del Pd dovrebbero ricordare, è stato spesso utilizzato dal Pci: ad esempio, contro l'adesione dell'Italia alla Nato, o contro la proposta di legge elettorale del 1953, passata alla storia come "legge truffa" (per altro un modello di democrazia, in confronto a certe leggi elettorali dei nostri temp). Anche allora, talvolta, si verificavano tafferugli e gli amici (ex?) comunisti del Pd dovrebbero ricordare la leggendaria agilità del compianto Giancarlo Paietta, che non era un grillino, nel salto del banco.
3) Infine. Non è sopportabile che Matteo Renzi, dopo aver frantumato i cabasisi fino a ieri con la necessità di allearsi con il Banana perchè "la Costituzione non si può cambiare a colpi di sola maggioranza", oggi teorizzi al contrario che la maggioranza può fregarsene delle minoranze e puo ben cambiare da sola anche la Costituzione. E non è sopportabile che il Pd, alleato con la destra da oltre tre anni (governi Monti, Letta, Renzi) prenda a ridicolo pretesto l'ultima giravolta del Banana per accusare chi si è SEMPRE opposto a questa "riforma" di allearsi... con la destra. Ci vuole un coraggio da leoni e una formidabile faccia di bronzo. Veramente.
Nonostante le numerose e autorevoli opinioni critiche - tra le quali, quella dell'Anpi, associazione nazione partigiani d'Italia, se qualcuno dalle parti del Pd l'ha sentita nominare - è naturalmente possibile che una maggioranza parlamentare voglia imporre la "riforrma" a tutti i costi. Nel caso, sarà un referendum popolare a dire l'ultima parola e, se i cittadini riterranno digeribile anche questa sbobba, bisognerà farsene una ragione. Nel frattempo, non può passare sotto silenzio che:
1) Non esiste alcun mandato elettorale a supporto di questa "riforma", che non compariva affatto nel programma elettorale della coalizione "Italia Bene Comune" nel 2013. Di più: nemmeno l'attuale maggioranza parlamentare, che non è quella prefigurata a suo tempo dalla coalizione "Italia Bene Comune" , ha un mandato elettorale (come, per altro, non avevano alcun mandato elettorale i precedenti governi Monti e Letta). Di più: è assai dubbio, almeno sul piano etico, che un Parlamento eletto con una legge dichiarata incostituzionale sia legittimato a mettere mano alla Costituzione.
2) Le scene che si vedono in questi giorni in Parlamento non sono piacevoli. Tuttavia, l'ostruzionismo è uno strumento legale, previsto e praticato. Anche nei Paesi di più antica tradizione democratica, ad esempio l'Inghilterra, ove si chiama filibustering. In Italia, come molti amici (ex?) comunisti del Pd dovrebbero ricordare, è stato spesso utilizzato dal Pci: ad esempio, contro l'adesione dell'Italia alla Nato, o contro la proposta di legge elettorale del 1953, passata alla storia come "legge truffa" (per altro un modello di democrazia, in confronto a certe leggi elettorali dei nostri temp). Anche allora, talvolta, si verificavano tafferugli e gli amici (ex?) comunisti del Pd dovrebbero ricordare la leggendaria agilità del compianto Giancarlo Paietta, che non era un grillino, nel salto del banco.
3) Infine. Non è sopportabile che Matteo Renzi, dopo aver frantumato i cabasisi fino a ieri con la necessità di allearsi con il Banana perchè "la Costituzione non si può cambiare a colpi di sola maggioranza", oggi teorizzi al contrario che la maggioranza può fregarsene delle minoranze e puo ben cambiare da sola anche la Costituzione. E non è sopportabile che il Pd, alleato con la destra da oltre tre anni (governi Monti, Letta, Renzi) prenda a ridicolo pretesto l'ultima giravolta del Banana per accusare chi si è SEMPRE opposto a questa "riforma" di allearsi... con la destra. Ci vuole un coraggio da leoni e una formidabile faccia di bronzo. Veramente.
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