mercoledì 27 novembre 2013

Congresso Provinciale “Sinistra Ecologia Libertà” Reggio Emilia

Congresso Provinciale “Sinistra Ecologia Libertà” Reggio Emilia
Domenica 1 Dicembre 2013
Ostello della Ghiara, Via Guasco 6, Reggio nell'Emilia

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09,30 Registrazione partecipanti
10,15 Inizio congresso
10,20 Insediamento Presidenza
10,40 Relazione coordinatore provinciale
11,30 Interventi invitati
13,00 pausa pranzo

13,30 Riunione commissioni
14,20 Ripresa lavori - dibattito
17,00 Gruppi di lavoro e commissioni
18,00 Intervento rappresentante SEL nazionale
18,20 Comunicazioni commissioni e voto
19,30 Fine prevista lavori congresso

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E' possibile parcheggiare nella strada parallela a Viale Timavo. 
Vi sono le strisce blu, ma la domenica il parcheggio è gratuito.

martedì 26 novembre 2013

Quattro princìpi per il Servizio civile

Una sentenza incompleta
Come previsto, il Tribunale di Milano ha emanato l’ordinanza che accoglie il ricorso sul bando di Servizio Civile per non essere stato aperto ai cittadini stranieri residenti nel nostro Paese, come previsto dalla sentenza della Corte d’Appello del marzo scorso. Questo bando, rivolto a 15.466 volontari, il numero più basso dal 2005, con una copertura finanziaria complessiva di 65 milioni di euro (la metà del costo di un solo caccia f-35, per fare un raffronto congruente), uscito a due anni di distanza dall’ultimo bando ordinario e ad uno dalla presentazione dei progetti, con un numero di domande presentate ancora incerto, ma calcolato tra le 10 e le 20 volte eccedenti rispetto ai posti disponibili, è già il segno di un sistema al collasso per mancanza di fondi. La sentenza ha aggiunto, riproponendola, la questione del rapporto tra difesa della patria e diritto di accesso al servizio civile dei cittadini stranieri, temi che tiene giustamente insieme, ma attraverso una declinazione debole e incompleta, che non aiuta il necessario rilancio, per tutti, del servizio civile nazionale. Rimane alla politica il compito di darne, invece, una declinazione forte e completa che tenga insieme la realizzazione dei diversi principi.

venerdì 22 novembre 2013

Materiali del seminario: Reggio Emilia, tra crisi e futuro intelligente

Nutrita partecipazione al seminario “Reggio Emilia, tra crisi e futuro intelligente”.
Sono stati presentati dati, proposte e suggestioni sul passato ed il futuro della nostra città.
Man mano che saranno disponibili pubblicheremo i materiali presentati. L'impegno è quello di avviare un percorso aperto che - partendo da una fotografia reale della società reggiana, oggi visibilmente più povera e vulnerabile rispetto ad alcuni anni fa - si ponga l’obiettivo di tratteggiare idee, soluzioni e traiettorie di buona politica per rispondere ai problemi e alle sfide che caratterizzano il futuro di Reggio Emilia.

Cominciamo dalle slide presentate dall'assessore Matteo Sassi.


venerdì 15 novembre 2013

Reggio Emilia, tra crisi e futuro intelligente




Il modello emiliano ha rappresentato una straordinaria sintesi storica, culturale e politica in grado di assicurare a lungo il benessere e la competitività del territorio grazie ad un felice incontro tra coesione sociale, sviluppo economico ed innovazione. Oggi non è più così; nel corso degli ultimi anni il territorio reggiano ha perso coesione sociale e quindi le condizioni per il suo stesso sviluppo economico.
“Reggio Emilia, tra crisi e futuro intelligente” è il primo appuntamento di un percorso aperto alla città che - partendo da una fotografia reale della società reggiana, oggi visibilmente più povera e vulnerabile rispetto ad alcuni anni fa - si pone l’obiettivo di tratteggiare idee, soluzioni e traiettorie di buona politica per rispondere ai problemi e alle sfide che caratterizzano il futuro di Reggio Emilia.

Mercoledì 20 Novembre ore 20,45 
Viale Allegri 9, Reggio Emilia


Introduce e modera:
Matteo Sassi
Assessore alle Politiche Sociali, Lavoro, Salute e Progetto Casa del Comune di Reggio Emilia.

Contributi tematici di:
Vittorio Gimigliano - Architetto
Matteo Alberini - Responsabile Politiche economiche e del territorio, Segreteria CdLT CGIL
Fabiana Montanari - Presidente Arcigay “Gioconda” Reggio Emilia;



giovedì 14 novembre 2013

Sistema Vergogna in Movimento. Ora il ministro Mauro di dimetta

Dopo le meditazioni antiumaniste (oltre che anticristiane, ma questo è un problema suo) del ministro Mauro, “per amare la pace bisogna armare la pace”, che gli sono valse l’arruolamento nella Lockheed Martin come testimonial pubblicitario per i caccia F35, non ci stupiamo più delle trovate belliciste di questo governo. Eppure il tour promozionale della portaerei da guerra Cavour per i porti dell’Africa e del Golfo Persico – definito Sistema Paese in Movimento – per promuovere le “eccellenze italiane” dell’industria armiera, imbellettato con una spruzzatina di cooperazione internazionale, pur confermando il pesante invischiamento tra industria bellica e apparati militari che già conosciamo, è un salto di qualità negativa assolutamente “inaccettabile e spregiudicato”, come lo definisce un comunicato della Rete Italiana Disarmo . Per lo più mai discusso e votato in Parlamento.

domenica 10 novembre 2013

Aprite quella porta. Riflessioni sul congresso del Pd




Su l'Unità di oggi, il neo direttore Luca Landò scrve un editoriale sul Pd. E' un editoriale lucido e anche severo sui numerosi errori ed autogol, passati e presenti, di quel partito. Ultimi in ordine di tempo i tesseramenti gonfiati e i congressi taroccati in alcuni (non così pochi) circoli e città. Però, c'è  un "però" - lo ripeto spesso ad amici del Pd incazzati per come vanno le cose nel loro partito  - che fa rimanere "sospese nel vuoto" le (pur sacrosante) critiche impostate in quel modo.

Il "però" è che manca sempre un pezzo di ragionamento, secondo la logica ancora prima ancora che secondo la politica. Certe dinamiche deteriori si ripetono continuamente, instancabilmente, fin dalla nascita del Pd. Semmai, con il passare degli anni, tendono ad aggravarsi, acquisiscono contorni grotteschi. Nonostante gli abbandoni (dal cofondatore Rutelli all'incredibile graduato della prima ora Calearo, passando per parecchi altri), nonostante le svolte, nonostante i frenetici avvicendamenti di segretari (Veltroni, Franceschini, Bersani, Epifani, tra poco probabilmente Renzi). Possibile che tutto ciò dipenda soltanto da un personale politico inadeguato, inaffidabile, opportunista, quando non addirittura "traditore"? Anche se aspetti di questo genere hanno un loro peso, la risposta, ovviamente, è no: non è possibile.

Scartando anche l'ipotesi che la colpa sia allora del destino cinico e baro, bisognerebbe finalmente prendere nella dovuta considerazione l'idea - ma più che una idea, a me pare un fatto evidente - che, nella sostanza, tutti gli sviluppi successivi dipendano proprio da come è stato concepito e fondato il Pd. Dal suo "DNA costitutivo", programmaticamente privo di un progetto politico condiviso e di una identità politica riconoscibile. Se il problemna è strutturale, di fabbricazione, i guasti continui e le continue revisioni hanno una spiegazione. Altrimenti? Questo è esattamente il punto di fronte al quale molti critici interni al Pd si fermano, come se procedere oltre significasse varcare un confine proibito: Come se stesse scritto: non aprite quella porta. .

A mia conoscenza, nell'attuale dibattito congressuale del Pd, solo Civati in qualche momento ha fatto capire che bisognerebbe avventurarsi proprio oltre quel confine, aprire quella porta. Ragionare non di un'altra e precaria manutenzione, ma di una radicale e coraggiosa ricostruzione. Poi, purtroppo, anche Civati rischia di affondare nelle sabbie mobili di regolamenti demenziali,  tesseramenti sospetti e poi sospesi, congressi contesi non tra opzioni politiche ma tra cordate di potere. In ogni caso, poichè Civati NON diventerà il segretario del Pd, la prospettiva più probabile è proprio quella di una ennesima manutenzione. Magari travestita da rottamazione, ma tra gli applausi di molti presunti rottamandi.

C'è il tempo, c'è la possibilità di andare invece al fondo della questione politica vera, cioè la ricostruzione - ovviamente non per un astratto puntiglio accademico, ma in relazione alle tematiche reali dell'Italia e dell'Europa di oggi - diuna adeguata rappresentanza politica della sinistra italiana? Non lo so, ho molti dubbi. Ma la questione resta quella. Per chi - dentro il Pd e fuori del Pd - abbia ancora l'nteresse e la passione di affrontarla.

Stefano Morselli

giovedì 7 novembre 2013

E se il confronto a sinistra ripartisse da queste domande?

E se il confronto a sinistra - sia sul piano locale che nazionale - ripartisse provando a dare una risposta a questo domande cruciali, poste oggi da Nichi Vendola? 

"Perché l'Italia, che è agli ultimi posti tra i Paesi dell'Ocse per investimenti per scuola, ricerca, università, deve essere tra i primi Paesi del Pianeta per spese del settore militare?
Voglio sapere per quale ragione l'Italia spenda 70 milioni di euro al giorno per spese del settore militare. Se noi ce lo possiamo consentire a fronte del fatto che la povertà tra gli anziani o tra i bambini sta diventando un fenomeno angosciante?
E' normale spendere 26 miliardi di euro all'anno in spese del settore militare?"

Pasquale Pugliese


Sassi al Pd: «Ora diamoci una mossa»

di Massimo Sesena
«Forse mi sono perso qualche passaggio, ma non mi pare che in questo congresso del Pd che si è appena concluso, qualcuno dei candidati abbia toccato temi di carattere politico-amministrativo che riguardino la città».

Così, da osservatore esterno, Matteo Sassi, assessore al welfare del Comune di Reggio, da più parti indicato come il principale competitor di Luca Vecchi alle primarie del centrosinistra per la poltrona di sindaco di Reggio, affonda il coltello nelle ferite ancora aperte del Pd reggiano. E in questa intervista anticipa i temi della campagna elettorale di Sel in vista del 2014, che avrà un prologo mercoledì 20 novembre, quando proprio Sel lancerà una iniziativa pubblica sui temi del governo cittadino. Sarà il primo passo verso le Amministrative 2014 sul capoluogo. In attesa che il Pd faccia il suo.
Anche lei va ad aggiungersi ai delusi dal congresso Pd?
«La mia è una presa d' atto.
Che parte da un dato numerico: a mio avviso c' è da riflettere su quante persone abbiano partecipato all' elezione del nuovo segretario. Sia rispetto al numero degli iscritti, sia rispetto al numero di coloro che si erano recati a votare per le ultime primarie del centrosinistra. Evidentemente, nessuna delle parti in gioco ha saputo fare proposte politiche di qualità. E mi riferisco sempre e soltanto alla città e ai suoi problemi».
Faccia qualche esempio...
«Qualcuno nel Pd ha forse parlato del graduale impoverimento che riguarda la città?
Guardiamo alla disoccupazione giovanile che anche a Reggio è a livelli preoccupanti.
Possibile che non si colga il legame tra questo dato e, ad esempio, l' altro dato dell' abbandono scolastico? A Reggio il 15% dei ragazzi non arriva oltre la licenza media inferiore, e all' interno di questa percentuale tanti vi arrivano anche tardi».

mercoledì 6 novembre 2013

cittadini di serie A e di serie B dinanzi alla legge

senatore Peppe De Cristofaro 
Signor Presidente del Senato, signor Presidente del Consiglio, signori Ministri, onorevoli colleghi,
in questa vicenda c'è un punto che a nostro avviso va chiarito al di là di ogni ambiguità: non c'è da parte nostra, Sinistra Ecologia Libertà, nessun dissenso sulla scarcerazione di Giulia Ligresti, detenuta in stadio di custodia cautelare per gravi motivi di salute. Era, a nostro avviso, un atto dovuto; è stato un atto di giustizia in un universo carcerario in cui purtroppo la giustizia e la civiltà sono merci rare.
Quello che invece ci ha convinti molto meno, e che tra i primi abbiamo dichiarato dover essere oggetto dell'attenzione del Parlamento, è stato il modo in cui questo atto è stato chiesto dal Ministro guardasigilli, cioè non con un atto alla luce del sole, tale da imporre alla politica l'obbligo di affrontare problemi gravi ed urgentissimi come l'abuso della detenzione cautelare e le condizioni di salute dei detenuti, ma con una telefonata, ossia con un classico intervento dall'alto. È su questo punto che abbiamo chiesto chiarimenti, non perché Giulia Ligresti dovesse restare in carcere, ma perché abbiamo inteso fin dall'inizio che questa strada, in un Paese in cui per troppi anni è stata drammaticamente evidente la divisione tra cittadini di serie A e di serie B dinanzi alla legge, avrebbe potuto accentuare questa percezione, quella cioè secondo la quale in Italia la legge non è uguale per tutti.

lunedì 4 novembre 2013

Il 4 novembre sia Festa del Disarmo (anziché delle Forze Armate)


Anche quest’anno il 4 novembre  nelle piazze d’Italia torneranno i picchetti militari e gli alzabandiera per la Festa delle Forze Armate (scusate il festival di maiuscole). Il 4 novembre, data di fine della prima guerra mondiale, la “grande guerra”, fin dal 1919 si festeggiano le forze armate nell’unica “festa nazionale che abbia attraversato le età dell’Italia liberale, fascista e repubblicana”, come ci ricorda wikipedia, come se niente fosse cambiato in questo secolo trascorso. 
Allora ricordiamola questa “grande guerra”, che fu chiamata così non solo per la sua dimensione intercontinentale ma sopratutto per la capacità distruttiva su larga scala messa in campo dagli eserciti. Quei 4 anni di guerra provocarono la repentina riconversione delle moderne invenzioni tecniche in strumenti bellici, finalizzati al terrore di massa. Il sistema economico indirizzò tutte le sue risorse a sostenere l’impegno di guerra. Le nuove fabbriche fordiste – chimiche, meccaniche, aeronautiche e navali – furono rapidamente piegate al servizio delle armi chimiche, dei carri armati, degli aerei da combattimento, dei sottomarini da guerra, moltiplicando la produzione in tutti i settori. Con 60 milioni di combattenti e 16 milioni di morti, di cui 7 milioni di civili, la guerra diventò, per la prima volta, di massa e totale. “Questa guerra segna uno spartiacque – scrive Anna Bravo, ne La conta dei salvati – che divide la storia e la memoria moderna in un prima e un dopo