lunedì 25 gennaio 2010

Il trionfo di Vendola è una lezione anche per Reggio Emilia

"Le primarie pugliesi ci consegnano un risultato straordinario. La partecipazione è andata oltre ogni previsione, superando di gran lunga quella registrata per le primarie per l'elezione di Bersani a segretario del PD. L'affermazione di Vendola sul suo concorrente Boccia è nettamente superiore a quella di 5 anni fa, arrivando a punte di oltre il 75% in importanti città della puglia. E' evidente che si sono sommati diversi fattori. Il primo è il giudizio sull'operato della giunta di centro sinistra pugliese, che su molti temi, quali il lavoro, l'energie alternative e la gestione pubblica dell'acqua ecc., ha rappresentato un modello per tutte le regioni governate dal centro sinistra. Il secondo è il rapporto fra partecipazione popolare e governo, senza la quale difficilmente l'eccezione pugliese avrebbe potuto resistere ai suoi diversi denigratori. Il terzo è la figura stessa di Vendola, la sua capacità cioè di stabilire un rapporto quasi sentimentale con il "popolo di sinistra", con i suoi bisogni e con la sua volontà di decidere e partecipare. 

martedì 19 gennaio 2010

Condividiamo le preoccupazioni dei lavoratori Enia

Le preoccupazioni dei lavoratori Enia e dei sindacati sull'incertezza che deriva dalla mancanza di un vero piano industriale che guidi l'unificazione Enia-Iride, sono pienamente condivisibili. Occorre recuperare una maggiore trasparenza sulle prospettive strategiche del nuovo soggetto economico, che permetta ai cittadini e ai lavoratori di confrontarsi con il quadro reale delle possibilità in campo.
Difatti la questione delle multiutility che gestiscono i servizi idrici, energetici ed ambientali è resa difficilmente leggibile dall'intrecciarsi delle iniziative locali, dai decreti e dagli orientamenti del governo Berlusconi, e dalle tappe di realizzazione delle normative europee.
Per noi rimane chiara la necessità di ricondurre al pieno controllo pubblico la gestione dell'acqua, e che questo possa essere fatto con lo scorporo della gestione dell'acqua dalle multiutility locali per attribuirla ad una azienda pubblica regionale. Questo modello, che è quello positivamente applicato in Puglia, rispetta le norme europee e inibisce l'applicazione dei decreti governati, per la prevalenza delle competenze che la Costituzione attribuisce alle Regioni in merito alla gestione delle risorse del suolo.